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autore
brano
 
Cicerone
I doveri, II, 17
 
originale
 
[17] Cum igitur hic locus nihil habeat dubitationis, quin homines plurimum hominibus et prosint et obsint, proprium hoc statuo esse virtutis, conciliare animos hominum et ad usus suos adiungere. Itaque, quae in rebus inanimis quaeque in usu et tractatione beluarum fiunt utiliter ad hominum vitam, artibus ea tribuuntur operosis, hominum autem studia, ad amplificationem nostrarum rerum prompta ac parata, virorum praestantium sapientia et virtute excitantur.
 
traduzione
 
17. Dal momento che questo punto non lascia sussistere alcun motivo di dubbio che gli uomini aiutino, ma anche ostacolino moltissimo gli altri uomini, ritengo propriet? della virt? conciliare gli animi degli uomini e trarli ai propri vantaggi. Perci? quegli utili che si ricavano dalle cose inanimate e quelli che si ricavano dall'uso e dall'utilizzazione degli animali per la vita dell'uomo sono dispensati dalle arti manuali, mentre la saggezza e la virt? degli uomini superiori stimolano l'interesse degli altri uomini, pronto e disposto ad accrescere il benessere comune.
 

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